19.2.05

i produttori

Non credo che l'introduzione e lo sviluppo del sistema SiMoVe lascerebbe intatto il panorama dei produttori dell'automobile.
Infatti l'autoSiMoVe è frutto dell'assemblaggio di tre parti che presentano esigenze di ricerca, progettazione e costruzione sufficientemente differenti fra loro al punto di poter facilmente prevedere il nascere di aziende più o meno grandi ed iperspecializzate.
Lo stesso singolo modulo, per esempio l'anteriore, potrebbe essere coideato e costruito da aziende diverse: una con le conoscenze relative a telaio/scocca, flangia e sistemi di giunzione, sospensioni, ruote... ed una con le conoscenze relative, per esempio, ai motori elettrici per induzione.
Così immagino scocche nude prodotte da acciaierie che fornite ad assemblatori vengono riempite con poltrone, tappeti e gadget varii per il confort di viaggio; altre e differenti scocche riempite con accumulatori o con serbatoi per l'idrogeno... ecc.

La congiunzione meccanica, la flangia, potrebbe essa stessa essere oggetto di una produzione specializzata che successivamente viene innestata sul modulo cui è destinata.

Servirebbero poi aziende dedite alla produzione delle parti che compongono il PitStop, quindi i silos di immagazzinamento dei moduli, i sistemi di trasferimento, i sistemi di guida e posizionamento delle SiMoVe, i robot addetti alla mutazione, le consolle dei punti di mutazione...
Il mercato produrrà inoltre e sicuramente miniapparati per la mutazione in ambiente privato (nel garage di casa?) in modo che l’utente possa possedere più moduli e possa scambiarli tra loro.

Come già detto, in una fase iniziale ci potrebbero essere più idee e più soluzioni possibili ma presto una sola (almeno per categoria di dimensione) prenderebbe piede con l'effetto di definire il progetto e tutti i produttori di moduli finirebbero con l’adeguarsi ad essa.